Caro amico mio

Caro amico mio,
Ci si trova alla tua età, a guardare da una panchina un immenso campo bianco su cui scrivere la tua storia.
Non è più quel bel momento in cui si corre spensierati, senza avere l'esperienza del pericolo di cadere.
Non è ancora quel momento in cui si corre per fuggire, senza chiedersi se forse sia più semplice la resa.
Ci si trova in bilico, tra passato e futuro, tra le scelte che hai di fronte e la paura di prenderne una, tra la paura di perdere un'occasione e quella di sprecarla.
A valutare ogni secondo del tuo tempo, cercando di capire come sia meglio spenderlo, come vorresti spenderlo e come non vorresti perderlo.
La consapevolezza di questo momento ci rende inermi, le nostre esperienze ci impongono di ponderare con cura ogni passo; la spinta per compierlo, la sua durata e direzione, la nostra prontezza nel poggiare nuovamente il piede a terra, pronti per un altro movimento.
Il pericolo di cadere e farci male ci congela, facendoci rifugiare nel passato, costringendoci a desiderare l'ambiente in cui siamo, senza pericoli, senza necessità di muoversi.
Caro amico mio, è normale aver paura.
Ricercare un compromesso con noi stessi è necessario.
Non possiamo fare tutto, ma neanche fare niente. Non possiamo valutare quanto tempo ci rimane, non possiamo capire quanta strada vogliamo percorrere.
Caro amico mio, ogni vita ha i suoi obiettivi. Alcuni si trasformano in passioni, altri in ossessioni. Non è facile seguire ogni strada e, allo stesso tempo, non è semplice abbandonarne anche solo una.
Non è facile fidarsi del destino e sentirsi forti e sicuri in ogni situazione. Non è semplice seguire una corrente, verso un obiettivo, senza averne il totale controllo.
Qualcosa potrebbe andare storto, potrebbe cambiare e cambiarti, ma, caro amico mio, è sempre una nostra decisione. Una scelta in risposta ad un evento che può terrorizzarci, distruggerci o renderci invincibili.
Non siamo sempre soli, ma nemmeno succubi di altri e dei rapporti che instauriamo.
Se cadiamo, a volte, cadiamo insieme e, allo stesso modo, ci rialziamo insieme. Con meno sforzo, con meno paura. Con spalle larghe, mani sicure e cuori impavidi.
Ci sforziamo di sentirci liberi, ma la stessa paura di non esserlo, ci lega e ci tiene in catene.
Caro amico mio, non aver paura di perderti. Non temere la schiavitù o il remissivo compromesso.
Non temere di diventare ciò che il mondo ti semplifica sotto stereotipi.
Trova in te la parte migliore e ruba agli altri ciò che ti manca, senza alcun ritegno.
Caro amico mio, vivi il presente e il futuro, vivi il tuo tempo, vivi.

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