Se questa notte sarai ancora sveglia

Ci facciamo del male da soli
Limitando le nostre paure
Tra messaggi non letti e finzioni
Non vogliamo rischiar di capire

Siamo come assassini per bene
Uccidiamo soltanto la mente
Preoccupati dal nostro dovere
E da come ci guarda la gente

Chiediti come
Chiedimi il perché
Quando mi guardi e non capisci le cose
Se questa notte sarai ancora sveglia
Quello che pensi puoi dirmelo e basta

Chiediti dove
Chiedimi cos'è
Che mi gira in testa e ancora non muore
Se questa notte sarai ancora sveglia
Trova una scusa per non dirmi mai basta

Non ti chiedi mai cosa va perso
E che cosa sarebbe successo
Se davvero era questo il tuo posto
Se ti sembra che sia il posto giusto

Sei scappata da me troppo presto
Sei scappata anche s'era previsto
Il terrore di quello che conta
Quanto è dura trovare una scelta

Quando poi trovi quello che ascolta
Che ti invita ad aprir la sua porta
Tu desideri esser te stessa
Ma torna il panico che ti sovrasta

Chiediti sempre
Chiedimi quand'è
Che riusciremo ad incontrarci e parlare
Se questa notte sarai ancora sveglia
Restiamo in giro finché non dirai basta

Chiediti tutto
Chiediti dov'è
Che ti vorrei portare a fare l'amore
Se questa notte sarai ancora sveglia
Ti vengo a prendere finché non ti basta

Femmina

Sono abituato ad ascoltare, osservare e assorbire tutto quello che le persone mi affidano e confidano, anche involontariamente, con parole, gesti, sguardi e silenzi.
Come un astronomo, solito a guardare le stelle, a conoscerle e studiarle anche in pieno giorno, senza rumore, senza necessariamente aspettare o sperare in un segno.

E tu... tu sei come la Cometa di Halley...
Non sei una stella qualsiasi, una stella in qualche modo ferma, facile da ritrovare e riconoscere tra le tante.

Tu passi, dando la possibilità, anche a chi non conosce a fondo le stelle, di ammirarti, con la bocca aperta, inerme di fronte ad uno spettacolo unico e straordinario. Uno spettacolo che forse non ricapiterà, forse non si rivedrà mai più.

E la tua scia si vede anche col Sole a picco, anche ad occhio nudo ed è folle chi non alza la fronte per ammirare e cercare di toccare quella luce.

Ci sei sempre stata e, magari, sei già passata di qui altre volte, ma io ti vedo adesso e, questa volta, mi hai notato anche tu.

Tra i milioni di puntini che vedi dall'alto, riconosci chi ti guarda e come lo fa. Sai a chi concedere qualche istante in più sulla sua testa. Sai a chi concedere di sfiorarti e, magari, anche trattenerti per qualche istante, senza mai ingabbiarti.

E poi vai, libera, verso il buio dell'Universo o verso una stella o un pianeta, impegnata nel tuo viaggio illuminante, attratta solo da un'orbita che, senza un ordine sempre uguale, si richiude per farti ricominciare e rivedere percorsi simili, da altre angolazioni, con la tua scia sempre più lunga.

Impossibile abituarsi al tuo stile, impossibile pensare di raggiungerti.
Assurdo credere di manipolare il tuo percorso e sperare in un gesto inatteso dalla tua natura.

Resti lì, tra i ricordi di luce, il presente di allegria e splendidi sorrisi e il domani di una scia mai spenta, nel desiderio di milioni di puntini, nella mente di ogni essere vivente.

Alza il volume

Gira la testa, il fetore, la nausea
Ti arriva alle labbra, la scelta distinta
Di aprire la bocca e sputare la voglia
Di farcela e basta, far la cosa giusta
Non è più la stessa, la stella sprovvista
Della sua corazza

Alza il volume dei tuoi ricordi
Dei sogni, di ciò che forma i desideri
Alza la voce per farti sentire
Ogni silenzio può farti gridare
Alza lo sguardo su chi ti sorride
Su quella paura di chi giudica e uccide
Alza le spalle e poi falle girare
Prima di uscire dalla gente comune

Molli le braccia di chi ti ha tenuto
Fuori dall'acqua e poi ti ha insegnato
A nuotare da solo, a tuo modo, il tuo stile
La prossima meta è riuscire a volare
Tra i troppi pensieri e le mille paure
Di chi prova ad amare

Alza il coperchio per poter vedere
Ciò che da sempre ti fa incuriosire
Alza l'umore di chi ti apre il suo cuore
Di chi da tanto ha il coraggio di dire
Alza le mani contro tutte le scuse
Demoni e santi che ti sanno legare
Alza la mira oltre ogni confine
Senza vedere su chi puoi puntare

Gira la testa, il tuo mondo ti osserva
Mentre riordini in fila perfetta
Tutti i colori che usi ogni volta
Tra fantasie di animali e di festa
La lingua si blocca ma per questa volta
Farai la tua mossa

Alza il volume dei tuoi ricordi
Dei sogni, di ciò che forma i desideri
Alza la voce per farti sentire
Ogni silenzio può farti gridare
Alza lo sguardo su chi ti sorride
Su quella paura di chi giudica e uccide
Alza le spalle e poi falle girare
Prima di uscire dalla gente comune

Alza il coperchio per poter vedere
Ciò che da sempre ti fa incuriosire
Alza l'umore di chi ti apre il suo cuore
Di chi da tanto ha il coraggio di dire
Alza le mani contro tutte le scuse
Demoni e santi che ti sanno legare
Alza la mira oltre ogni confine
Senza vedere su chi puoi puntare

Senza titolo

La resilienza appare fuori dal contesto
È la risposta a non morire troppo presto
Tutta la voglia di scrollarti via di dosso
Quelle macerie dopo quello che è successo

Non hai deciso chi combatte questa guerra
Non vuoi restare fermo e attendere la voglia
Insieme all'altra gente, tutti giù per terra
Un girotondo tra il martirio e la vergogna

Resta sveglio e scrivi il tuo capitolo
E tira fuori tutto il meglio
Anche se la storia è senza titolo
Non puoi fermarti sul più bello

La resilienza appare dopo l'imprevisto
Si fa seguire quando fuori è buio pesto
Quando il ricordo della terra che ti ha scosso
Ti fa reagire e ritrovare ciò che hai perso

Sembra impossibile tornare vivo a galla
Disorientato dentro un vortice di nebbia
C'è chi non sa morire e nella pioggia balla
Resta sveglio e la tua vita cambia

Resta sveglio e scrivi il tuo capitolo
E tira fuori tutto il meglio
Anche se la storia è senza titolo
Non puoi fermarti sul più bello

Resta in piedi e non lasciare adito
A chi ti ha dato già per vinto
Cambia la tua storia senza titolo
Fatti trovare sempre pronto

Resta acceso e avanza anche se in bilico
Non darti tregua troppo presto
Suona una canzone senza titolo
E lascia fuori tutto il resto

Dolce riso

Dieci piccoli chicchi bianchi
Contati per terra, sentiti tra i denti
La fame non svuota quel giallo negli occhi
La pace riempie ogni spazio che senti

A chi pensa sia strano non lanciarti quel riso
Rispondi con tante piroghe d'amore
A chi non capisce che cosa hai deciso
Sorridi vestita da Babbo Natale

È dolce il tuo riso
Sa di verità
È vero il tuo viso
È felicità

Non sai restar ferma nell'unico viaggio
Che termina sempre in un punto d'inizio
Ricordi le anime che ti han preso le mani
Ripensi preghiere a un dio che non vedi
Le strade e le case tra aerei e battelli
Col sole e la sabbia su viso e capelli
Sorridi alla dignità di tutte le vite
Sai bene che è un attimo trovare le strade

È dolce quel riso
Sa di verità
È vero quel viso
È felicità

Se chiudi un po' gli occhi risenti il tuo mare
Ti perdi da sola tra mille avventure
Ritrovi gli amici che non conoscevi
Saltelli su passi che non ricordavi

Dieci piccoli chicchi bianchi
Contati per terra, sentiti tra i denti
La fame non svuota quel giallo negli occhi
La pace riempie ogni spazio che senti

L'orgoglio che hai

Cerchi ancora la tua anima
Tra duemila trasgressioni
Non ti sembra mai abbastanza
Come spendi le ambizioni
Ogni volta è più importante
Ritrovarti sempre al passo
Far vedere che stai meglio
Che non temi alcuno sbaglio
Che stai male se stai fermo
Chi ti guarda starà attento
E anche quando avrai torto
Lui dovrà abbassar lo sguardo

Sai
Che forse un giorno mi saluterai
Forse alla fine anche tu capirai
Che non importa chi sono e chi sei
Che cosa siamo o non saremo mai
Tutta la vita a ripetersi poi
In musi duri che eviterei
Col petto in fuori a sentirsi un po' eroi
Non c'è motivo di odiarsi oramai

La tua vita in questo tempo
Non è più com'era prima
Fai fatica a sostenerlo
E non ti arrendi alla vecchiaia
Nell'adolescenza persa
Tra gli errori fatti a scuola
Nelle sere per la strada
E sul portone sotto casa
Mentre aspetti per vederlo
O per pestarlo con la scusa
Dell'onore che condanna
Non perdonerai l'offesa

Sai
Che forse un giorno mi saluterai
Forse alla fine anche tu capirai
Che non importa chi sono e chi sei
Che cosa siamo o non saremo mai
Tutta la vita a ripetersi poi
In musi duri che eviterei
Col petto in fuori a sentirsi un po' eroi
Non c'è motivo di odiarsi, lo sai

Tutta la ruggine nata tra noi
Era svanita nei pensieri miei
Non ho capito l'orgoglio che hai
Dammi un motivo per pensarci poi
Ogni minuto sospeso di noi
Ogni momento che non torna mai
Il paragone, ora fallo, se vuoi
Trova una scusa al disprezzo che hai

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