Malisangu

Malisangu arriva quando meno te l'aspetti,
Ma quando ne hai più bisogno.
Quando perdi tutto. L'anima... la fede...
E rimani lì, in bilico. Con uno strato di vuoto e un quintale di parole e suoni pronti ad esplodere.

Malisangu è dissenso.
È la divergenza, il contrasto tra le cose che provi e come riesci ad esprimerle.
È dolore, dolcezza... malinconia e passione...
È una pausa rumorosa nel caotico silenzio che ti avvolge ogni giorno.
Un silenzio fatto di persone, tempo e responsabilità che, in qualche modo, ti cadono addosso.

Malisangu è un posto; un posto in cui tutto è chiaro, per il tempo che basta.
Sono dita che vibrano su un foglio candido.
Sono dita candide su corde che vibrano.
È il sorriso che ti inarca le labbra mentre rileggi un testo.
È la pelle d'oca mentre ascolti l'eco di un violino.
È la prima volta che ascolti una canzone che attrae la tua attenzione.
È la seconda volta che l'ascolti ed è perdutamente tua...

Malisangu: il "male sangue" che ti brucia nelle vene. Come un dolore, come una paura, come la vita, una passione innata, una follia, la voglia di alzare il volume...
È la resilienza. La reazione istintiva alle situazioni.
Qualcosa che ti porta su un palco...
La fiducia in noi stessi, la speranza negli altri, ma senza alcuna illusione.

C'è chi non sa morire e nella pioggia balla.
Questo è il momento.
Questo è Malisangu.

1. La paura - Quella sensazione che ti cambia

Parte tutto da qui, da come ci sei arrivato, dalle tue esperienze, da chi sei, da com'eri.
È come aver sbrogliato il primo nodo di un immenso groviglio in cui eri avvolto. Ora tutto è più chiaro, ne sei consapevole.
Il passo che prima era incerto, adesso è sicuro, deciso, verso una direzione ancora ignota, ma, senza dubbio, da quella parte.
Aspettavi uno schiaffo, stringendo gli occhi e i pugni, trattenendo il fiato, in attesa del dolore. Un infinito momento sospeso.
E poi il silenzio, interrotto a tratti, solo dai palpiti del cuore.
Arriva la necessità, il bisogno di ossigeno che ti sei obbligato a provare.
Ora il silenzio si allontana, sovrastato dal tuo pensiero. Un sussurro che diventa grido, sott'acqua, senza fiato.
Ancora paura.
"Cosa devo fare? Voglio respirare!"
Provi a sbirciare. Allenti la presa e cerchi la luce tra le palpebre.
Sembra sicuro.
Spalanchi la bocca e riversi tutta l'aria che puoi nei polmoni in fiamme.
Un'immagine spaventata ti guarda da uno specchio. Sei tu, che finalmente respiri, guardi, vivi!
Un sorriso smorfioso t'invade la faccia.
Di cosa avevi paura? Perché?
Non è successo niente, no?
O forse sì... È proprio successo tutto! In un attimo.
Trattieni ancora il fiato, ma solo per poco.
Espiri soddisfatto, non hai nulla da temere.
Parte tutto da qui.

2. Il disagio - Quella sensazione che ti cambia

È bello ridere. Con gli amici, con te stesso. Senza motivo, senza un senso.
Ma tante volte non lo cerchi neanche quel motivo.
Tante volte vaghi, chiedendoti perché sei qui e se ci stai bene. E intanto ridi...
O almeno ci provi!
Provi a confondere e confonderti. Con gli amici, con te stesso. Senza motivo, senza un senso.
Ti convinci che va bene. Fingi di non sentire quell'istinto che ti piega le guance, schifato, inorridito, a disagio, immobile.
Non sai se ti ci sei trovato o se hai scelto di esserci. In questo stato, in questa situazione.
Sei nato così?
Forse potevi essere migliore, diverso, un altro...
Ragioni. E lo fai mentre ridi e ridi ancora.
Mentre il mondo ti passa davanti e tu lo guardi in un televisore, a basso volume, senza cambiare canale.
Ti scrolli dal torpore, levando l'ovatta dalle orecchie, entrando oltre quel vetro che ti isolava.
Ti alzi in piedi, un colpo di tosse, schiarisci la voce.
Silenzio.
I tuoi amici non ridono, il mondo adesso guarda te. Sei collegato, in diretta. È la tua occasione!
Inizi a parlare. Parli di cose che finora erano tue, solo tue.
I tuoi amici non ridono, i loro occhi restano attenti alle tue labbra.
Ti sciogli, senti il disagio svanire. I tuoi amici si guardano fra loro, stupefatti, euforici.
Un inchino.
Un grande applauso.
È bello ridere con gli amici

3. La passione - Quella sensazione che ti cambia

Quand'è l'ultima volta che l'hai vista?
Da chissà quanto non la sentivi!
Annoiato. Da tutto e tutti. Dalla routine, i falsi compromessi, l'abitudine, le cose scontate e prevedibili.
Poteva essere un giorno come un altro. Tu e lei. Soli o in compagnia, poco importa!
Una birra. Facciamo due, ma poi, tanto, chi le conta più?!
Rumori di bicchieri, qualcuno brinda... Si chiacchiera. Poi un colpo.
Le casse fischiano leggermente, il volume forse è troppo alto.
Un sospiro nel microfono. I bicchieri sono tutti fermi, in pugno; senti una goccia di condensa scorrerti sulle dita.
Silenzio.
Inizia!
Ti sorprende come mai aveva fatto prima, il suono ti vibra in faccia come un vento caldo che ti accoglie dentro al suo brivido. Risuona nelle costole.
Avevi scordato quella sensazione. Ti piace, ti rapisce, è passione.
L'orizzonte si apre, come un panorama che tu vedevi, ma senza mettere a fuoco.
Finisce la musica, ma non dentro di te.
Ormai ne sei pieno, ormai non ne puoi più fare a meno. Come una droga, una dipendenza dolce e incomprensibile.
Ti guardi intorno; vedi ancora sguardi annoiati. Bevi e torni a casa, con una fiamma ancora accesa dentro. Un ricordo di quella sensazione, così primordiale. Ti addormenti a fatica, eccitato e impaziente.
Al risveglio qualcosa è cambiato, il vento caldo non è sparito, ne sei dipendente ed esci in cerca della tua dose chiedendoti:
"Quand'è l'ultima volta che l'ho vista?"

4. Una nuova vita - Quella sensazione che ti cambia

Avevo paura finché non ti ho visto tra le mie mani.
Ne ho ancora adesso, ma è una sensazione diversa.
Il punto di unione tra due metà.
L'ultima pietra, la più importante. La chiave di volta, che tiene insieme tutto, senza bisogno d'altro.
Un motivo per piangere come un bambino, mentre mi stringi il dito o ridi con me.
Un nuovo significato nell'amare qualcuno.
Perdere il conto di chi si è alzato l'ultima volta.
Il miracolo tra fede e scienza.
La certezza che nel coro di milioni di angeli riconoscerei la tua voce.
La sensazione di sentirti respirare, sentire quando stai male.
Prima di te immaginavo questa sensazione.
Mi chiedevo come sarebbe stata, ma forse mai, mai e poi mai, avrei pensato che sarebbe stata così.
Prima invecchiavo... Adesso cresco!
Con ciò che mi insegni e ciò che ti vedo imparare nel tuo continuo esplorare.
Emozionandoti davanti ad un gioco, una nuova scoperta.
Scappare con te, dai mostri che inventi e non ci sono.
Essere orgoglioso delle tue sbucciature. Le mie mani tra i capelli per la tua bici senza rotelle.
Baciarti la fronte mentre fingi di dormire.
Farti perdere mentre ti osservo in un labirinto di specchi che conosco bene.
Avevo paura finché non ti ho visto tra le mie mani.

5. La malinconia - Quella sensazione che ti cambia

Ogni estate è così. Il Sole, le giornate infinite, la possibilità di oziare, di perdere tempo.
Ti sembra di poter fare tutto!
Ma è anche profumo. Di asfalto bagnato, di erba tagliata, di mare...
C'è la musica, la radio con il suo "tormentone" che, inconsapevolmente, legherai a un ricordo.
Un bacio, la prima volta che hai fatto l'amore, una serata storta, un tradimento, un viaggio.
Pensare agli anni passati fa provare nostalgia, ma quello di cui parlo è un'altra cosa.
La malinconia in cui si cade, sistematicamente, ogni volta. Ogni volta che finisce un'estate o qualsiasi periodo di spensieratezza.
Quando torni a scuola, al lavoro, alla vita di tutti i giorni e, in qualche modo, ti accorgi di aver preso una facciata contro il solito muro.
Tutto si comprime. Il tempo, il tuo modo di entusiasmarti, la tua voglia di ridere.
Il Sole passa più basso e allunga le ombre fino a farle perdere in un buio comune a tutti.
Cos'è quella sensazione allo stomaco? Quella sensazione di vuoto, che però pesa come piombo. E ti tiene con i piedi per terra, ti affatica fino a stancarti e farti assopire.
La malinconia è prepotente. Ma onesta.
Prende chiunque, senza distinzioni.
Inizia come una piccola crepa, una piccola sbeccatura. Ti prende lentamente, ma è inesorabile.
E anche se l'aspetti, ogni volta vuoi credere che non accadrà.
Arriva, ne puoi star certo!

6. L'amore - Quella sensazione che ti cambia

Non è certo la cosa più semplice da descrivere.
Può essere un sentimento, un motivo, una forza, un'emozione...
Di qualsiasi cosa si stia parlando, c'è. In ogni discorso, in ogni situazione.
C'è nelle cose belle e anche in quelle brutte. Anzi, forse è proprio nei momenti più brutti e difficili che si nota.
È facile trovarlo nei baci, in un abbraccio, in una cosa fatta per bene.
Ma tante volte lo trovi nelle lacrime, nei silenzi, nel sacrificio.
L'amore non è facile.
Ti danni a cercarlo. A volte non lo chiedi neanche, vorresti semplicemente poterlo esprimere.
E quando lo vedi, lo trovi o lo provi, è bellissimo.
È quella sensazione che ti lascia con la bocca spalancata, senza sbattere le palpebre.
Una forza antica, nata prima di ogni odio. Perché prima di odiare qualcuno o qualcosa, devi averlo amato.
L'amore riempie ogni spazio. Come l'acqua in qualsiasi contenitore si trovi.
E quando ti ci immergi, ti senti a tuo agio. Come in un bagno caldo, da cui non vorresti più uscire.
Rimani lì. Avvolto in quella sensazione. A goderti quel tepore, sentendoti, allo stesso tempo, libero di muoverti al suo interno.
Non hai motivo di uscirne.
Siamo tutti dentro a un nostro spazio, siamo tutti liberi di riempirlo come vogliamo o, semplicemente, lasciarlo vuoto.
Ma, prima o poi... L'amore riempie ogni spazio.

7. La rabbia - Quella sensazione che ti cambia

Sono tante piccole gocce.
Tante piccole gocce che formano una pozzanghera, uno stagno, un lago, un mare...
E poi un oceano... Sì, se vuoi, può essere anche un oceano.
La pazienza, la sua dimensione, può avere ogni dimensione ed ogni goccia ha il suo peso.
Fino a un secondo prima, era tutto tranquillo, un sottile limite, teso, liscio. Colmo, a lambire i bordi.
In quel momento tutto può cambiare.
Passare da quiete a tempesta, da normalità a rabbia.
Nessuna goccia sa se sarà la prima o l'ultima, ma ognuna è consapevole di far parte di un'onda.
Ognuna è consapevole di poter distruggere o perdonare, come una dolce carezza ai piedi, nella battigia.
Quando arriva impetuosa ti cambia. Tramuta il senso, la razionalità, in cieca voglia di gridare, di stringere, spazzare... Un'antica voglia di libertà!
E quando finisce, quando si esaurisce, quando sfoga il suo desiderio di rompere gli argini, torna la quiete.
Resta il presente, un'ambiente mutato e il ricordo di ciò che è accaduto e ciò che potrebbe accadere.
Alcune gocce restano, memori di quella feroce ondata.
Forse proverai a ricostruire gli argini, ad alzarli, rinforzarli.
Forse imparerai a scaricare per tempo. Prima di una prossima piena.
Forse attenderai impaziente un'altra onda.
Sono tante piccole gocce.

8. La saggezza - Quella sensazione che ti cambia

Il tempo ha un'anima.
È un enorme essere formato da attimi.
È sempre più grande, perché ha un inizio, forse, ma mai una fine.
Funziona sempre. Non ha bisogno di essere alimentato.
Non ha bisogno di testimoni che ne capiscano e controllino il funzionamento.
Lui va! Non lo puoi controllare. Non puoi fermarlo, tornare indietro, ripetere, andare avanti veloce...
Però, aspetta! Puoi usarlo!
Sembra strano come una cosa così grande, inesorabile, incontrollabile si conceda, facendosi sfruttare.
E quanti non lo fanno!? Quanti se lo fanno scorrere addosso?
Lasciandolo sfuggire, così, tra le dita, come una manciata di sabbia.
Eppure, più passa, più ti segna.
A volte ti scuote, con quella sensazione di déjà vu. Una cosa che ti spiazza, lasciandoti disorientato, quasi a disagio.
Più passa, più ti insegna.
Il tempo ti regala anche questo: la saggezza.
Ti dà la capacità di fermarti, ragionare o, viceversa, di agire subito per esperienza.
È una sensazione che ti cambia per forza. Sai cosa ti può bruciare, sai dove puoi andare sicuro.
Il tempo ti regala tutto questo.
Il tempo ha un'anima.

9. La seconda chance - Quella sensazione che ti cambia

Hai fallito!
Magari non te l'ha mai detto nessuno, ma sicuramente l'hai pensato. Spesso...
Potevi cambiare le cose, per te, per qualcun altro.
Qualcuno che contava su di te.
Quanto pesava quella responsabilità? Forse poco, non le davi molta importanza.
Ma quando fallisci, la senti. Ti cade addosso e ti schiaccia.
E tu cerchi di fartene una ragione, magari trovi una giustificazione. Ma non basta.
A te non può bastare!
Vorresti tamponare, cercare di risolvere in qualche modo. È tardi. Arrenditi.
Ti vai a nascondere, fingi che non sia successo, fingi disinteresse.
Brucia. Fa male. E vorresti una seconda possibilità, ma allo stesso tempo la temi.
E se fallissi di nuovo?
Potrebbe presentarsi una nuova occasione. Potresti fingere di non vederla, non coglierla.
Ma quando arriva e la vedi... Sei di fronte a un bivio. Con la sensazione del fallimento e della rivalsa insieme.
Hai una seconda chance. Puoi rifarti. Puoi cancellare il fallimento. Puoi dimostrare la tua forza.
Che strana sensazione! Prendere o lasciare.
Ma se prendi, eh… questa volta darai tutto!
Quindi, scusate, adesso è l'ora di andare.
Andare a prendere una seconda chance.

10. L'euforia - Quella sensazione che ti cambia

"Sensazione accentuata di benessere con tendenza all'ottimismo e all'ilarità, talvolta artificialmente prodotta dall'uso di droghe o di eccitanti, o anche derivante da malattie nervose."
Nervoso? Ma no! È solo euforia!
Quella sensazione che ti fa ridere a crepapelle, da non riuscire più a smettere.
Da farti lacrimare gli occhi, quasi soffocato.
Senza nessun motivo.
Arriva in un lampo e può finire altrettanto velocemente.
Però che bella sensazione!
Ti cambia la giornata.

Caro amico mio

Caro amico mio,
Ci si trova alla tua età, a guardare da una panchina un immenso campo bianco su cui scrivere la tua storia.
Non è più quel bel momento in cui si corre spensierati, senza avere l'esperienza del pericolo di cadere.
Non è ancora quel momento in cui si corre per fuggire, senza chiedersi se forse sia più semplice la resa.
Ci si trova in bilico, tra passato e futuro, tra le scelte che hai di fronte e la paura di prenderne una, tra la paura di perdere un'occasione e quella di sprecarla.
A valutare ogni secondo del tuo tempo, cercando di capire come sia meglio spenderlo, come vorresti spenderlo e come non vorresti perderlo.
La consapevolezza di questo momento ci rende inermi, le nostre esperienze ci impongono di ponderare con cura ogni passo; la spinta per compierlo, la sua durata e direzione, la nostra prontezza nel poggiare nuovamente il piede a terra, pronti per un altro movimento.
Il pericolo di cadere e farci male ci congela, facendoci rifugiare nel passato, costringendoci a desiderare l'ambiente in cui siamo, senza pericoli, senza necessità di muoversi.
Caro amico mio, è normale aver paura.
Ricercare un compromesso con noi stessi è necessario.
Non possiamo fare tutto, ma neanche fare niente. Non possiamo valutare quanto tempo ci rimane, non possiamo capire quanta strada vogliamo percorrere.
Caro amico mio, ogni vita ha i suoi obiettivi. Alcuni si trasformano in passioni, altri in ossessioni. Non è facile seguire ogni strada e, allo stesso tempo, non è semplice abbandonarne anche solo una.
Non è facile fidarsi del destino e sentirsi forti e sicuri in ogni situazione. Non è semplice seguire una corrente, verso un obiettivo, senza averne il totale controllo.
Qualcosa potrebbe andare storto, potrebbe cambiare e cambiarti, ma, caro amico mio, è sempre una nostra decisione. Una scelta in risposta ad un evento che può terrorizzarci, distruggerci o renderci invincibili.
Non siamo sempre soli, ma nemmeno succubi di altri e dei rapporti che instauriamo.
Se cadiamo, a volte, cadiamo insieme e, allo stesso modo, ci rialziamo insieme. Con meno sforzo, con meno paura. Con spalle larghe, mani sicure e cuori impavidi.
Ci sforziamo di sentirci liberi, ma la stessa paura di non esserlo, ci lega e ci tiene in catene.
Caro amico mio, non aver paura di perderti. Non temere la schiavitù o il remissivo compromesso.
Non temere di diventare ciò che il mondo ti semplifica sotto stereotipi.
Trova in te la parte migliore e ruba agli altri ciò che ti manca, senza alcun ritegno.
Caro amico mio, vivi il presente e il futuro, vivi il tuo tempo, vivi.

Novità - In evidenza

Tra parentesi

Hai presente la neve? Come fanno a sapere se c'è? Se nessuno la vede Se nessuno si accorge di te Come quando si chiede Non sapendo ...

Più popolari