Novembre

 C'era il rumore del silenzio

Fatto di ancore e piume 

Di cuscini e di spade


Le tue labbra di mandorla 

Chiuse nell'elenco dei tuoi no

Di ciò che non sai e che so


Il brivido freddo delle tue vertigini 

Mentre il vento ti spinge a stare in piedi

Le dita tremano, gli occhi si fanno fessura


Il vento non perdeva impeto e impediva l'ombra

Come la medaglia che gira, ma non cambia mai faccia


E quante volte ho finto di essere ubriaco

Per dirti un po' meglio quel che penso

Nascondendomi dietro il vetro di un bicchiere 

E fidarmi della sua trasparenza


E c'era ancora più freddo

Il freddo azzurro del ghiaccio che avanza

E ti segna le ossa

Come una lama che stride sulla pietra

E il suo rumore è dolore

E il suo tempo è un volto contrito


I tuoi occhi liquidi

Riflettono immagini

E il volume dei tuoi sogni si fa grido

E io rimango a bocca aperta ad ascoltare


Siamo cannibali di noi stessi

Ora so cosa vuol dire avere un missile nel cuore

E non poterlo usare

Non poter volare


Adesso parlami di tutte le tue scelte sbagliate 

Che le mie son tutte qui

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