Sono stanco.
Stanco di dover giustificare
Ciò che bevo, ciò che scrivo, ciò che penso
E poi... ciò che faccio
E me ne vado in giro
Neanche troppo spesso
E senza troppa voglia me ne vado a zonzo
Certo di ignorare
Qualsiasi tua disposizione
Qualsiasi tua limitazione
E forse starò male
E no, non passerò quel test di tua normale perfezione
Non mi convincerò che con un paio di pastiglie al giorno
Sarò più regolare
Starò un po' meno male
E senza più domande
Senza più avere un'opinione
E poi non ti dirò
Per poi ripeterti ciò che ho già detto
Mentre non stavi ad ascoltare
Che poi siamo tutti uguali
Alla fine
L'idea che ci facciamo del normale
Resta sempre la stessa
Uno standard a cui ti devi adeguare
Per non essere diverso
Per non esagerare
Morendo qualche giorno prima
Portandoti via qualche giorno straordinario
Con te davanti allo specchio
E nessuna ruga che racconti una cosa diversa
Di ciò che sei
Sono stanco.
Ma ogni giorno mi rialzo
Ascolto, aspetto
E vivo il mio tempo
Così come voglio
Con creature straordinarie
E me stesso
L'unico a cui credere
L'unico a cui chiedere scusa
O confortare e ringraziare
Con la gioia dell'adesso
Non temere domani
Raccontando l'oceano
anche a chi teme l'acqua