Novembre

 C'era il rumore del silenzio

Fatto di ancore e piume 

Di cuscini e di spade


Le tue labbra di mandorla 

Chiuse nell'elenco dei tuoi no

Di ciò che non sai e che so


Il brivido freddo delle tue vertigini 

Mentre il vento ti spinge a stare in piedi

Le dita tremano, gli occhi si fanno fessura


Il vento non perdeva impeto e impediva l'ombra

Come la medaglia che gira, ma non cambia mai faccia


E quante volte ho finto di essere ubriaco

Per dirti un po' meglio quel che penso

Nascondendomi dietro il vetro di un bicchiere 

E fidarmi della sua trasparenza


E c'era ancora più freddo

Il freddo azzurro del ghiaccio che avanza

E ti segna le ossa

Come una lama che stride sulla pietra

E il suo rumore è dolore

E il suo tempo è un volto contrito


I tuoi occhi liquidi

Riflettono immagini

E il volume dei tuoi sogni si fa grido

E io rimango a bocca aperta ad ascoltare


Siamo cannibali di noi stessi

Ora so cosa vuol dire avere un missile nel cuore

E non poterlo usare

Non poter volare


Adesso parlami di tutte le tue scelte sbagliate 

Che le mie son tutte qui

Futura

Se non puoi tornare indietro

Pensa ad andare avanti


Futura sembra il nome di una macchina che vola

Futura quell'idea di una nuova scuola

Futura quella data che posticipi da tempo

Futura è la natura che avrà il sopravvento


Futura la paura da qui a nove mesi

Futura ogni tua lacrima mischiata coi sorrisi

Futura quella notte sveglio a dondolare

Futura l'espressione che farà stupire


Futura la tua voglia di ricominciare

Futura la certezza di volerci bene

Futura la passione che non può finire

Futura la parola che non sai più dire

Fragile

Fragile sorridi con le lacrime

Mostrando la tua immagine a chi non sa vedere

Fragile la scritta sulle scatole

Che riempi inesorabile con demoni e chimere


E quante volte provi a ripartire

Riprendere un po' fiato

Nuove strade da seguire

Sentirti meno libero e più solo

Di quanto immaginabile

Di quanto sia possibile


Fragile la notte da rivivere

Contando stelle e lucciole, ma non vederle spegnere

Fragile quell'anima più umile

Che tra peccato e nuvole ti ha fatto immaginare


E mentre cerchi sempre nuove scatole

Quel vuoto da riempire

Si fa sempre più debole

Ti chiedi cosa sia davvero utile

Trovare almeno un ordine

A ciò che sai pensare


Fragile quel modo che hai di vivere

Giocando con le regole, mostrando il tuo carattere

Fragile la scelta più difficile

Decidere il tuo limite e volerlo oltrepassare


Cancelli ogni tuo segno dalle pagine

Su cui fin dal principio

Hai messo il tuo valore

Abbracci un'altra volta quelle scatole

Le chiudi in fondo al cuore

E sopra scrivi: Fragile

Da bambino

Da bambino credevo che se pensi col cuore
Hai ragione più o meno a metà
E non puoi litigare con chi segue l'amore
Perché quello ha ragione e lo sa
Se ti guardi le mani come fossero ali
Per provare a volare tra farfalle e gabbiani
Da bambino credevo in qualcosa
Che non c'era già

Per poter camminare con la benda sugli occhi
Sopra fili di sincerità
Se volevi scappare da te stesso alla fine
Non potevi cambiare città
Con la schiuma alla bocca di chi lotta per niente
Nella notte più lunga rinnegavo il presente
Da bambino credevo alla storia
Che non c'era già

Con le mani più vecchie e negli occhi più sole
Nelle gambe i ricordi di tante avventure
Sulla bocca il sapore di bellezze e paure
E la voglia che avevo e che avrò
Da bambino credevo all'amore
Che non c'era già

Da bambino credevo che se sogni col cuore
Sogni meglio di questa realtà
È che non mi accorgevo, quando poi mi svegliavo 
Che quel sogno restava di là
Dentro questo girone tra la noia e il dolore
Trovo ancora il pretesto per pensare all'amore
Da bambino credevo alla gioia
Che non c'era già

Con le mani più vecchie e negli occhi più sole
Nelle gambe i ricordi di tante avventure
Sulla bocca il sapore di bellezze e paure
E la voglia che avevo e che avrò
Da bambino credevo all'amore
Che non c'era già

Posto ce n'è

È dentro al delirio di un'immagine
Che è chiuso il dolore che fa stare bene
Sopra il bordo rotto di un bicchiere 
Bevuto in un colpo abbassiamo il volume

E il mondo sembrerà più tollerabile
E tutto sembrerà poco più semplice 

Se serve un motivo per arrendersi
Sei corde scordate daranno coraggio
In fondo all'armonia di questa musica
Quel sempre sarà infinito davvero

E il mondo sembrerà più tollerabile
E tutto sembrerà poco più semplice

Siamo frammenti in mezzo al caos
Di questo splendido universo 
Che poi a pensarci bene 
Forse forse posto ce n'è 

Siamo invisibili al futuro
Come i ricordi di un'estate
Nella memoria adesso
Forse forse posto ce n'è 

È quando smetti di sentirti fragile
Che conti le ossa rotte a tutti gli altri
E quando smetti di cercare bene
Saprai chi poi davvero vorrà te

E il mondo sembrerà più tollerabile
E tutto sembrerà poco più semplice

Se il gioco non ne vale più la pena
Divertiti a distruggere ogni canone 
Su cieli nuovi nascono altre nuvole
Il temporale non è più un problema

E il mondo sembrerà più tollerabile
E tutto sembrerà poco più semplice

Siamo l'istinto a far l'amore
Come le regole mai scritte
Tra quelle pagine
Forse forse posto ce n'è

Siamo il talento da capire
Quella follia sempre geniale
Nei giorni più normali
Forse forse posto ce n'è

Oceano

Sono stanco.
Stanco di dover giustificare
Ciò che bevo, ciò che scrivo, ciò che penso
E poi... ciò che faccio

E me ne vado in giro
Neanche troppo spesso
E senza troppa voglia me ne vado a zonzo
Certo di ignorare
Qualsiasi tua disposizione
Qualsiasi tua limitazione

E forse starò male
E no, non passerò quel test di tua normale perfezione
Non mi convincerò che con un paio di pastiglie al giorno
Sarò più regolare 
Starò un po' meno male
E senza più domande
Senza più avere un'opinione

E poi non ti dirò 
Per poi ripeterti ciò che ho già detto
Mentre non stavi ad ascoltare

Che poi siamo tutti uguali
Alla fine
L'idea che ci facciamo del normale
Resta sempre la stessa
Uno standard a cui ti devi adeguare
Per non essere diverso
Per non esagerare
Morendo qualche giorno prima
Portandoti via qualche giorno straordinario
Con te davanti allo specchio
E nessuna ruga che racconti una cosa diversa
Di ciò che sei

Sono stanco.
Ma ogni giorno mi rialzo
Ascolto, aspetto
E vivo il mio tempo
Così come voglio
Con creature straordinarie
E me stesso
L'unico a cui credere
L'unico a cui chiedere scusa
O confortare e ringraziare

Con la gioia dell'adesso
Non temere domani
Raccontando l'oceano 
anche a chi teme l'acqua

Fino alla fine

Ho imparato ogni lingua del mondo
Ma nessuno sa capire
La curiosità di vivere

Saper leggere pensieri tra le righe
Anche quando ogni foglio è bianco
Il dolore e chissà quanti dispiaceri
Fanno parte della vita a viso aperto

Contornata da un confine troppo labile
La diversità tra il senso e il senno
In un mondo ormai sbiadito e distratto da te
Che ti spogli nella stanza a fianco

Fino alla fine
Tra la gente che va e che non viene
Il senso di essere liberi
Tra persone in catene

Tante biglie in uno splendido universo
In questa pista di granelli d'amore
Tra curiosità e pazienza, trovi un compromesso
E poi scegli la biglia di un altro colore

Fino alla fine
Tra la gente che va e che non viene
Il senso di essere liberi
Tra persone in catene

Ho imparato ogni lingua del mondo
Ma nessuno sa capire
La curiosità di vivere

Fotografie

E smettila di ridere che tanto non ci credo
Che tra tutti quei sorrisi forse solo uno è vero
Mentre guardi quell'immagine per sentirmi più reale
Passiamo il tempo ad aspettare...

Ad aspettare...

Passare...

Un movimento immobile come le diapositive
Susseguirsi inesorabile di tanti fermimmagine
Le nostalgie di oggi si rivoltano in ricatti
E ti tengono nel pugno, in assedio ad aspettarti

Qualche ruga e capelli bianchi...

Scatti, ritagli e strappi...

Tra tutte le fotografie che scorro tra le mani
Mi fermo sulle immagini che sembrano di ieri
Ho scelto le peggiori, quelle ancora più sbiadite
Dove i toni dei colori le rendono vissute

Peggiori e più sbiadite...

Le rendono vissute...

Invisibile

Non è facile provare e riprovare
Quanto tempo spendi solo per vedere
A che punto della storia puoi trovare
Che gli dei sono capaci di soffrire

Quanto è facile vedere l'invisibile
Attraverso un corpo poco trasparente
Pochi gesti, poca voce e molti testi
Tante strade e molte idee da riscoprire

Ti preoccupi di quel sentito dire
E non sei capace neanche di ascoltare
Quella voce che nell'animo ti accende
Quel tepore che ti avvolge e ti sconfigge

Invisibile alla mia monotonia
Alla voglia di scherzare su ogni limite
La paura di sembrare un po' colpevole
Delle voglie, dei tuoi splendidi difetti
E di tutto quel che pensi di conoscere

Invisibile alle mie spalle larghe
Dove posi le tue guance ogni momento
Nelle notti in cui i pensieri si confondono
Ti proteggi col mio palmo come ombrello
Da paure che hanno preso il sopravvento

Invisibile ai traguardi già passati
Su binari troppo duri da seguire
Provi a dire onestamente ciò che provi
Nei momenti sempre meno luminosi
Se fa buio ci si sente un po' più soli

Il mondo che non c'è

Se davvero trovi tutto online
Tranne ciò a cui stai pensando
Che a forza di aspettare
Non sai più cosa stavi cercando
Vivi solo per quei pochi like
Hai già fatto due profili fake
Non sai più chi sei
Non sai più chi sei

T'innamori della vita degli altri
E di tutto ciò che non puoi avere
Chiedi in prestito un po' di dignità
A chi vende solo corruzione
Ti sorprendi con tribune elettorali
Stai aspettando la tua prossima elezione
Non sai più chi sei
Non sai più chi sei

Il cervello ti formicola
Troppi input, troppe informazioni
La tua vita in una scatola
Con pareti fatte d'illusioni
Ti lamenti di ogni virgola
Non fai niente perché sai com'è
Il tuo nome è una matricola
Sei connesso al mondo che non c'è

Una foto di te

A te che sali sopra un palco e metti in posa il tuo valore
A te che sfili in passerella e mangi polvere e cartone
A te che ridi all'obiettivo e piangi addosso ad uno specchio
A te che aspetti quel messaggio, sempre il solito, già letto

A te che vomiti silenzi perché il vuoto ti ha rapita
A te che predichi passione agli animali della strada
A te che fingi libertà per non sentirti sempre schiava
A te che cerchi dignità nella tua plastica scaduta

A te io dedico il mio tempo e qualche riga non filtrata
A te che non ho chiesto niente e una risposta me l'hai data

In attesa di te

In attesa di te
Ho conosciuto altri ventimila mondi
Ho calpestato sogni, fatto sempre i bagagli
Ho visto onde infrante in grandi tramonti
Ho perso treni nonostante i ritardi

Ma adesso che mi dici
Adesso cosa ci diciamo
Non è successo
O se è successo è proprio tutto vero
Non è la stessa lingua
Quella con cui noi parliamo
Da quanto tempo aspetti
E ora siamo noi davvero

In attesa di te
Che non sai neanche perché sto qui ad aspettare
E non mi dedichi un gesto di attenzione
Avevi in pugno ciò che puoi desiderare

In attesa di te
Ho scritto e cancellato troppi messaggi
Ho passeggiato sopra molti orizzonti
Ho prosciugato la pazienza dei saggi
Ho allontanato i migliori ricordi

Ma nella testa vedi

In attesa di te, in attesa di che
Anche se non so più cosa farmene

E tutto tace

E tutto tace
Tranne tutti i miei pensieri, quelli, no
Lungo strade desolate
Come una tempesta in pieno oceano
I ricordi di un'estate
La tua oasi che ancora non conosco
I gradini che ho scalato troppo presto

E tutto tace
In attesa di un tuo gesto, una poesia
Una notte sottovoce
Mi dicevi che saresti stata ancora mia
Riparando dalla luce
I miei occhi con i tuoi capelli e la follia
Di lasciarsi andare

Come un pugno nello stomaco
Come quando poi ti agito

Mentre con i tuoi capelli bendi gli occhi
Cercare ogni possibile fienile da incendiare
Trovare finalmente solo un ago per cucire
I graffi sul mio petto che mi fanno ancora male
Tracciati dalle dita che volevo trattenere

Tutto tace

Miranta

Miranta guarda il mare dalla spiaggia di Luquillo
Il buio della notte inizia a cedere all'azzurro
Il ritmo nelle gambe ha tempo per un altro ballo
Ma il cavaliere stanco se n'è andato sul più bello

Miranta ha gli occhi verdi che confondono la vita
Ti guarda e ti fa bere il tuo elisir di vanagloria
Se cedi all'ambizione di non fare il primo passo
Non perde tempo a credere che poi sarai diverso
Cammina sulla sabbia ancora calda senza meta
Disegna il suo destino a piedi nudi e senza rima
Ripete quegli errori che la fanno sentir viva
Sorride in faccia al mondo senza chiedere una scusa

Miranta questa sera mi concede il primo ballo
Sarà come giocare nel bel mezzo di un incendio
Girando la sua schiena nuda sotto le mie mani
Faremo questo ballo tra miliardi di pensieri

Miranta guarda il suo bicchiere al tavolo da sola
La fila per sedersi insieme a lei per oggi è chiusa
Le scivola una mano tra i capelli e mi sorride
Difficile capire se fuggire o non temere
Distratta dalla musica distoglie un po' lo sguardo
La mano dai capelli adesso batte sul suo petto
Decido finalmente di compiere il mio passo
Sarà sincero anche se non sembrerà perfetto

Miranta questa sera mi concede il primo ballo
Non è da tutti i giorni e forse non è un sogno
Girando la sua schiena nuda sotto le mie mani
Faremo questo ballo tra miliardi di pensieri

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Tra parentesi

Hai presente la neve? Come fanno a sapere se c'è? Se nessuno la vede Se nessuno si accorge di te Come quando si chiede Non sapendo ...

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