Black-out

Credo nel black-out
Nel momento in cui la mente non sa più chi sei
Cosa stai facendo, cosa dovresti fare
Ma sai perfettamente cosa vuoi.

E lo fai.
Lì, in quel momento
E non dopo.

Assopito, quasi estraniato dal mondo
Ma cosciente.

Il tempo gira e tu non lo conti
O almeno non credi di farlo.
Finché ti accorgi di fremere
Perché arrivi al più presto quel momento
O di desiderare che quell'istante non finisca mai.

Il tempo gira sempre
Il mondo si comporta allo stesso modo.
Entrambi sono e restano impalpabili
E in quel buio, in quel momento
Anche se riesci a vedere benissimo
Non sai afferrarli
Non sai modellarli.
Quasi annoiato dal loro solito muoversi
Preciso, costante, prevedibile, inesorabile.

Non ci sono ombre nel black-out
Ma ci sei tu
E tutto quello che c'hai tirato dentro.
O forse ti ci sei trovato.

Tu, senza quelle regole che sono rimaste fuori
Precisamente a disagio
Ma al tuo posto
Dove vuoi essere.
E quando tornerà la luce sarà diverso
Sarai diverso
Ma sempre tu
E i tuoi black-out
La tua esperienza
La tua valigia di emozioni, sbagli e avventure
Da condividere con chi vuoi
O tenere chiuse
Per sempre
Dietro a un sorriso furbo e ribelle
Un ricordo di ciò che è stato
Di cosa sei oltre quella faccia
Che hai indossato tutto il tempo.

Una lacrima triste o di gioia
Sotto a un volto sempre uguale e perfetto.

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